Comites di Francoforte.

Dopo 16 anni di sterile Presidenza Lobello, non é tempo di cambiare?

 

Siamo grati al cav. Stefano Lobello per l'inattesa e gratuita pubblicità che ha fatto alla lista degli "Eurocittadini" (lista nr. 3 della Circoscrizione consolare di Francoforte) sul numero di marzo del "Corriere d'Italia" (pagina delle lettere), anche se, modificando leggermente il testo di presentazione, ne altera vistosamente il senso. Sul sito degli Eurocittadini (www.eurocittadini.de) e sui volantini elettorali (testo poi ripreso dal quotidiano telematico Webgiornale, il tutto quindi controllabile) si legge che la lista "è promossa dalla società civile, cioè da Associazioni, Missioni, Assistenti sociali, Ausländerbeiräte, connazionali eletti negli organismi politici e amministrativi tedeschi". Quali e quante associazioni e missioni non si dice, ma il significato è lampante: dietro la lista non ci sono solo dei privati, ma anche istituzioni, alcune associazioni, missioni, ecc.

Fingendo di non sapere leggere (!) il cavaliere la trasforma in lista "sostenuta oltre che dai patronati e dalle associazioni anche dalle Missioni". E quindi, fingendo (?) di non conoscere l'italiano, viene a dare un significato estensivo e generale (come se si parlasse di tutte le associazioni e di tutte le missioni, nel loro insieme o nella loro rappresentanza) ad una espressione certamente sintetica ma – appunto perchè senza articolo nel testo originale - chiaramente limitativa ad alcuni enti della circoscrizione consolare di Francoforte.

Ecco spiegato il motivo per cui scrive al Delegato delle MCI in Germania, per ottenere lumi che ha già, e per spillare una smentita scontata, che del resto giunge puntuale. Dopo aver invitato a partecipare al voto, p. Gabriele Parolin,  precisa che la Delegazione "non appoggia nessuna lista in modo particolare e invita i missionari a fare altrettanto". E se fosse una banale bugia? Che ci fa infatti un dipendente ed esponente della Delegazione, il dr. Mauro Montanari, nel CEC di Francoforte (Comitato Elettorale Circoscrizionale), e guarda caso proprio in rappresentanza della lista di Lobello? Vuol dire che qualche predilezione, qualche "modo particolare" c'è, e che dietro le belle chiacchiere della neutralità di facciata, gli affari suoi la Delegazione li sa curare. Cura, in concreto, quello che è un po’ una tradizione in troppi vertici istituzionali ecclesiastici: l’alleanza, o la vicinanza, con i poteri forti del momento. Che a Francoforte per ora sono ancora rappresentati dal sig. Lobello, presidente uscente del Comites (con questa alleanza lo si vuole aiutare a mantenerli? A quale prezzo?), e a Roma dal Ministro per gli Italiani nel Mondo. Ciò forse spiega, per esempio, anche l’ampio spazio dato dal mensile della Delegazione alla morte del militante di AN e collaboratore stretto di Tremaglia Bruno Zoratto (ben due pagine, foto in prima e all’interno, panegirici dell’editore e del direttore, metà del redazionale di apertura), mentre nello stesso numero alla morte di don Antonio Ligabue, missionario a Karlsruhe per ben 23 anni, vengono concesse, in un angoletto in fondo ad una pagina molto interna, poche righe. Inviato a pacchi nelle missioni, con quale pudore il Delegato delle MCI in Germania ne chiede la distribuzione – gratuita – nelle chiese?

Ma perchè tutta questa nuova messa in scena del Cavaliere di Dreieich? Lobello, dietro le quinte, si sente evidentemente ancora la “longa manus” delle Missioni, il braccio laico della loro presenza nel sociale e nel politico. E, temendo una presenza diretta – che gli toglierebbe voti e potere -, o “benedizioni” per altri, corre ai ripari. Nuove benedizioni in effetti non ci sono. Ed è bene che non ci siano. Ogni lista vale per il programma e le persone che presenta.

Scaricato dal delegato mons. Petris agli inizi degli anni 90 per le gravi irregolarità trovate da un controllo dei bilanci della Faieg da parte della Conferenza Episcopale Tedesca – che sospendeva immediatamente ogni contributo alla Federazione –, il Cavaliere ritenta le tresche d’una volta, contando sulla dimenticanza nei vecchi e sull’ignoranza del passato negli ultimi arrivati.

Gli “Eurocittadini” non hanno la memoria così corta. E vogliono voltare pagina, più che per i fatti ricordati soprattutto per l’inadeguata gestione del Comitato. Sperano che anche tutte le altre liste siano convinte che senza un cambio di presidenza – Lobello la detiene ininterrottamente dalla nascita del Comitato, cioè dalla primavera del 1988 – la collettivitá della Circoscrizione consolare di Francoforte resterà nella nota immobilità e, nonostante una legge che amplia le competenze del Comites, il Comitato di Francoforte continuerà a restare un fantasma che si fà vivo solo in occasione delle elezioni, per poi ripombiare nell’anonimato, nell’insignificanza, in un nuovo letargo, lungo purtroppo per altri cinque anni.

T. Bassanelli, del Coordinamento degli Eurocittadini (de.it.press)

(dal Webgiornale del 19-21.3.2004)